domenica 22 febbraio 2009

I Mago. 3° puntata.

Si guardò attorno. Probabilmente non ritenne opportuno disturbarmi, o, forse, era necessario ceh io dormissi, così da poter curiosare tra tutte le mie chincaglierie indisturbato.
Più che curiosità, la sua era una ricerca con uno scopo preciso. Aveva ripreso le sue sembianze ma, per evitare di fare rumore, aveva mantenuto le zampe da gatto, silenziose come l'inganno.
Comiciò ad osservare tutte quelle boccettine di cristallo di York che tenevo ben ordinate sulla madia dove facevo i biscotti. Mi erano state regalate dal vecchio vetraio che viveva in uno dei sessantacinque villaggi della regione di Coo: le avevo riempite con i miei intrugli multicolori e a volte mi piaceva osservarle.
"Dunque... è proprio lui!" pensò "é proprio il vecchio topo alchimista del bosco, quello che colleziona le piogge e i venti, e le nevi e gli arcobaleni, e che ricerca i profumi degli alberi e i colori delle notti; e conserva i cataclismi e le maree e i vortici e i cicloni, per riprodurli nel suo laboratorio....

mercoledì 21 gennaio 2009

Il Mago. 2° puntata.
Ma non avevo mai visto una magia come quella di Sorbòne.
Arrivò da me una sera strana, senza pioggia, con un vento caldo e viola striato d'arancio. Doveva essere il vento che viene da Ovest. Era la prima volta che vedevo Sorbòne. E non sapevo che fosse lui.
- Buonasera - sussurrò.
La sua voce era un incantesimo.
- Viaggio da molti giorni... Sono forestiero... Avrei bisogno..... - e lasciò una pausa più lunga delle altre.
Rimanemmo ad ascoltare per alcuni attimi le foglie del bosco. Era, quello, il momento della sera in cui la luce si allontana sottile, e l'oscurità comincia ad appoggiarsi sui rami.
- Oh... bè, sì... certo, accomodatevi...
Gli dissi di entrare così, nemmeno chiedendogli chi fosse e come mai stesse vagando nel bosco. Avevo intuito quello che mi stava chiedendo anche se lui non aveva ritenuto necessario finire la frase.


Sorbòne aveva addosso una pelliccia d'orso baribàl cucita male e, sotto, un abito che gli arrivava fino ai piedi, e un cappuccio che gli copriva la testa e la fronte, fino alle sopracciglia.
Due grandi sopracciglia. Rimanevano visibili le sopracciglia e gli occhi. Ma non erano occhi di un vecchio. In seguito avrei imparato che erano gli occhi di Sorbòne.
Tutto era antico in lui: la pelle, i capelli che portava lunghissssssimi e raccolti in una treccia, le labbra, le mani, le unghie dure e ingiallite.
Ma gli occhi erano accesi come la brace che rimane quando si spegne un fuoco.
Ambra era il colore delle sue sopracciglia e dei suoi capelli.
E, sotto, brillavano i suoi occhi.
- Vogliate perdonarmi, signore, poichè la mia casa è molto umile, e quello che posso offrirvi è un giaciglio di fortuna...
- La vostra casa è perfetta...
- ...io stesso dormo sempre nel cassetto di questo mobile...
- ...ho già trovato quello che fa per me.
Lo vidi, allora, trasformarsi in un piccolo gatto selvatico e accoccolarsi nella cesta che un tempo era di Capomèdio, la mia lepre.
Si addormentò in pochi minuti. Si svegliò dopo che il sole era tramontato quarantacinque volte. Ed io per quarantaquattro giorni lo vegliai, ipnotizzato. Poi mi venne sonno.
Mi ero appena addormentato nel mio cassetto quando Sorbòne si svegliò. Si svegliò di sera. Una sera strana e senza pioggia, con un vento caldo e viola, striato d'arancio.
Sì, doveva essere il vento che viene da Ovest.

lunedì 12 gennaio 2009

Il Mago.

Al LaVoratorio abbiamo iniziato il progetto La Casa: Dalla Caverna alla Casa sull'Albero. Dai trulli alla yurta mongola, dalla casa di bambola a quella giapponese, dalla palafitta al grattacielo... un viaggio per realizzare pitture rupestri, la carta, paesi di cristallo.
La prima casa che abbiamo costruito è stata ovviamente la caverna; i bambini si sono sbizzarriti nell'aggiungere animali preistorici, neve (finta), alberelli...
Poi abbiamo continuato con la casa sull'albero e le capanne; sono venute veramente bene.
Poi è successo un fatto: per calmare i miei pargoli in uno di quei momenti di massima agitazione che chi frequenta un po' i bambini conosce bene (ma è abbastanza essere genitori per capire a cosa mi riferisco) e non volendo incorrere in qualche sanzione di tipo penale (parlo per me) ho cominciato a raccontare loro una fiaba.......
Mi è venuta in mente la favola di Baba Yaga, sapete, quell'orchessa di cui si racconta nelle campagne russe.... Bè, com'è come non è, i miei demonietti sono rimasti a bocca aperta.
"Ok" mi sono detta, "adesso che ho fatto un po' di silenzio ricominciamo a lavorare".
Nooo! Mi hanno chiesto di ripeterla un'altra volta! Erano affascinati da questa strega che mangia i bambini e che vive in un'isba poggiata su quattro zampe di gallina! Almeno questo era quello che credevo...
Quando l'ho finita hanno voluto che la ripetessi. Ho detto: -Ancora?!- Sì perchè tu racconti con un modo così........... bello! - Adoro i miei monelli.
Bè, tanto per cominciare, la prossima volta costruiremo la casa di Baba Yaga.
E poi ho deciso di raccontare anche a voi una favola. Inventata da me.
Il Mago.
Mi ricordo quando Apogèo, il mago, creò i milleduecentoventi abiti per le milleduecentoventi principesse del Regno di Amaranto. Li ricamò con la sabbia ambrata che prese da Oriente, che è la più dolce e luminosa. Poi li decorò con mille e mille ali di fagiani argentati. Trasformò il vento trasparente della sera in pietre preziose e le usò come bottoni.
Inventò un abito color pavone, un altro color "aroma di muschio", un altro lo tinse nel Mare di Diaspro...
E mi ricordo anche quando Astabàrte trasformò i trecento orologi d'oro di Re Fenelòn in trecento navi volanti da combattimento. Trecento navi di legno di acero verde, e ognuna era sorretta da sette invisibili ali di ape per parte, così che nessuno tra i nemici riuscì a capire mai come facessero ad alzarsi in volo. Re Fenelòn vinse sempre tutte le battaglie e Astabàrte fece molte magie ancora.
Ho visto anche Abelange, la maga, trasformare tutti i diamanti della regina Fenoaltèa in gocce di pioggia. Una pioggia di sessantacinque giorni che salvò tutta la regione di Coo dalla carestia.
La regione di Coo fu salva e Fenoaltèa ogni sessantacinque anni fa ancora dono ad Abelànge, la maga, di sessantacinque cappelli a punta.
Poi ricordo Ori, il mago di Flemma, che viveva in un bozzolo su di un papavero. Venne chiamato da Flabello, il re vanitoso di Gelì, per farsi costruire una torre che fosse la più alta di tutte quelle di Gelì. Perchè a Gelì c'erano tante torri, ogni abitante aveva la sua: chi se l'era costruita con terriccio morbido, chi di nocciole caramellate, chi di molliche di pane, chi di legno di salice. E un re che si rispetti deve avere la torre più alta.
Così Ori radunò tutti gli insetti di Gelì e ordinò loro che rosicchiassero e mangiassero e succhiassero tutto il terriccio morbido e le nocciole caramellate e le molliche di pane e il legno di salice, fino ad arrivare a un metro da terra.
Al centro di Gelì costruì una torre alta un metro e mezzo, tutta di piume di struzzo. per Flabello.
Non ho dimenticato neanche Eliedèera. Le sue mani avevano i palmi più rosati tra tutti quelli delle altre maghe e i suoi occhi non vedevano, perchè non ne aveva bisogno. Quando la tartaruga gigante del figlio del Re Galippe si capovolse e nessuno riusciva più a girarla, Eliedèera fece crescere sotto di lei un enorme baobab, così bastò che la tartaruga, una volta sollevata, scendesse da sola, facendo ben attenzione a dove metteva i piedi.
Ma non avevo ancora visto una magia come quella di Sorbòne...
E di questo vi racconterò la prossima volta.

lunedì 24 novembre 2008

La casa.

Ciao! Il LaVoratorio è ripartito alla grande! Arrivano dei bimbi e delle bimbe nuove e quest'anno il tema è LA CASA. Le passeremo in rassegna tutte: la capanna, la casa di mattoni, i trulli, le caverne, i grattacieli, le case giapponesi di carta.............la casa scavata nella montagna degli Hobbit, la casa sull'albero, la casa su quattro zampe di gallina di Baba Yaga...........tende, caravan, igloo.................................................
Se c'è qualche architetto che sta leggendo sappia che ho bisogno di alcune informazioni. Prima di tutto: all'epoca delle caverne c'erano anche le capanne? Se sì, di che cosa erano fatte? Se no, quando sono state costruite? Mi potete mandare qualche foto di capanne attuali e, se non chiedo troppo, qualche indicazione su come vengono costruite?
Potete sbizzarrirvi nelle risposte, l'importante è che sia tutto vero: come avete capito la prossima abitazione che faremo sarà la capanna e sto raccogliendo più materiale possibile.
Qualcuno mi può dire: ma cosa vuoi che sia, metti insieme un po' di paglia!
Rispondo: tutto quello che faccio al LaVoratorio è frutto di una ricerca, anche ciò che sembra banale e scontato. Non mi va di trasmettere notizie distorte o stereotipi.
Per adesso grazie. Quando faremo le prossime case vi farò altre domande. Ciao!

venerdì 24 ottobre 2008

I mostri.

Ciao! E' tempo di mostri ragazzi e ragazze: arriva Halloween come ogni anno da un po' di tempo a questa parte (ai miei tempi non c'era) e come ogni anno ci vestiamo da streghe, zombi (con la "i"), pipistrelli, diavoli...
Devo dire che io mi sento un po' mostro ogni mattina quando accompagno le mie figlie a scuola: mi carico in spalla quei due macigni che loro chiamano zaini, uno di qua, l'altro di là e divento un MegaGormito e poi, come un Transformer, mi tra-n-sformo appena lascio le "creature" davanti alla scuola. Per me i Gormiti e i Transformer li ha inventati una mamma.
Vi faccio vedere le maschere da mostro che abbiamo fatto al LaVoratorio: c'è anche quella di Gollum (...."il mio teSSSSSSSSSSSoro!") che fa capolino da dietro la scaffalatura. Anzi mi devo ricordare di ringraziare mia figlia se ne ho almeno una foto.
Ah, quest'anno c'è un mostro nuovo a cui potete ispirarvi: Gelmino, il mostro del grembiulino.......
..........e il brutto è che non scompare dopo il 31 ottobre....

domenica 19 ottobre 2008

Cappuccetto Rosso

Carissimi, oggi vi faccio vedere che cosa ho mandato alla Fiera Del Libro. Dovete sapere che ogni anno a Bologna si tiene la Fiera del Libro per Ragazzi e all'interno viene organizzata la Mostra degli Illustratori: tutti possono inviare le loro opere (n.5) che saranno visionate da una giuria di esperti i quali selezioneranno quelle che saranno esposte.
Quest'anno ho mandato la mia versione di Cappuccetto Rosso. Guardate e leggete. Ciao alla proxima!
Cristina

mercoledì 8 ottobre 2008

I giocattoli

Allora: al LaVoratorio del Giocattolo si costruiscono... i giocattoli. Oggi vi faccio vedere alcuni esempi. Sappiate che tutto viene costruito con materiale di recupero, quindi costa pochissimo! I genitori possono venire con i loro bambini (come vedete dalle foto qualche piccolo aiuta la mamma) oppure anche da soli. Sapete che cosa succede di solito? Le mamme e i papà accompagnano i bambini e poi... rimangono "pastrocchiare" anche loro!
Nei prossimi post vi spiegherò come sono stati costruiti i giocattoli nelle foto e tanti altri. Scrivetemi per chiedermi suggerimenti su come utilizzare le bottiglie di plastica, i rotoli della carta igienica, insomma ciò che buttate e che volete recuperare. Ciao!